24.09.09

  da Alex   , 247 parole  
Categorie: Programmi, Strumenti, Foto, Risorse

Recupera Foto perse da Schede di Memoria Danneggiate

Recupera le foto perse da schede di memoria danneggiate

Aggiornamento post 24.08.08

Prima o poi capita a tutti di fare delle belle foto e poi perderle durante il salvataggio o il trasferimnmeto da una scheda di memoria CompactFlash, Memory Stick, SecureDigital, SmartMedia, Microdrive o di altro tipo.

Di solito ti rassegni al fatto di aver perso le foto e riformatti la scheda, ma c'é una soluzione facile a portata di "click", si chiama PhotoRec, un programma gratuito che ti permette appunto di recuperare le foto perse su un qualsiasi supporto di memoria fotografica e non, dato che funziona anche su chiavi USB, dischi rigidi, CD e DVD.

Semplicissimo da utilizzare, PhotoRec si installa su tutti i sistemi operativi e riesce a operare anche quando il File system della scheda di memoria é danneggiato, dato che ricerca direttamente i file-header di tutti i formati di archivi foto, oltre che moltissimi altri tipi di archivi compresi anche quelli creati da Microsoft Office.

PhotoRec non tenta di riscrivere sulla memoria danneggiata ma riscrive gli archivi recuperati nella stessa cartella dove é installato il programma.

Il programma é scaricabile qui insieme a TestDisk un altro ottimo programma abbinato per dischi rigidi.

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22.09.09

  da Alex   , 236 parole  
Categorie: Servizi, Audio, Risorse, Musica

Soma FM - San Francisco Underground / Alternative Radio

Soma FM - San Francisco Underground / Alternative Radio

La musica si sà è una scelta personale, e quando si tratta di trovare un sottofondo musicale appropriato da utilizzare durante una attività di lavoro o studio, i gusti possono essere molto diversi, ma per mantenere una certa concentrazione su quello che stai facendo dovrebbe essere una "musica ambiente" a basso volume non troppo invadente, e possibilmente con assenza totale di stacchi commerciali.

Soma FM risponde esattamente a queste caratteristiche, è una nota Underground / Alternative Net-Radio di San Francisco che trasmette no-stop 18 canali tutti da ascoltare tra cui il piú gettonato é
"Groove Salad" ( qui lo stream 128k WMA .asx ), una compilation molto curata di brani proprio adatti a creare un sottofondo musicale per lavorare o studiare.

Per ciascun canale sono disponibili tutta una serie di stream audio di differenti qualità e adatti a qualsiasi player musicale, li trovi tutti elencati qui.

Per avere un idea del genere musicale, ascolta un campione di 30 secondi Groove Salad, probabilmente il migliore di tutti i canali.

Se vuoi sapere come é organizzato l'archivio musicale di Soma FM leggi The SomaFM Music Library.

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21.09.09

  da Alex   , 233 parole  
Categorie: Servizi, Strumenti, Risorse, Libri

LIBRI GRATIS - Scambiare o regalare Libri di testo usati

LIBRI GRATIS - Scambiare o regalare Libri di testo usati

Una interessante nuova iniziativa online promossa dal CODACONS contro il caro-libri ( già attaccata dalle case editrici ) é "LIBRI GRATIS" un servizio web dove studenti e cittadini possono scambiare o regalare libri di testo usati.

Se possiedi un testo scolastico e sei intenzionato a regalarlo o a scambiarlo con un altro libro, dopo esserti registrato, puoi accedere gratuitamente al servizio specificando il testo che vuoi cedere ( titolo, autore, edizione, ecc. ), eventuali libri ricercati per lo scambio, lasciando il tuo indirizzo email.

Con LIBRI GRATIS si sta creando una banca dati di libri Offerti / Richiesti e una rete di utenti che autonomamente potranno contattarsi e scambiare libri di testo, risparmiando notevolmente in vista del nuovo anno scolastico dato che l'attuale normativa prevede che gli studenti hanno diritto di scaricare gratis da internet i libri on-line, laddove un testo si trovi legalmente su internet, lo studente può farne copia gratis.

L'iniziativa é stata attivata da poco tempo ma nella sezione "Offerte" sono già presenti molti libri come puoi vedere qui.

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18.09.09

  da Alex   , 3304 parole  
Categorie: Video, Risorse, Ricerca

Video TED Talks - Elizabeth Gilbert sul Genio

In una recente presentazione al TED, la scrittrice Elizabeth Gilbert riflette sulle cose impossibili che ci si aspetta dagli artisti e dai geni, e condivide con noi l'idea radicale che il genio, piuttosto che raramente incarnarsi in una persona, è una cosa che tutti noi possiamo possedere. E' un discorso divertente, personale e sorprendentemente commovente.

TED Talks - Elizabeth Gilbert sul Genio
( con sottotitoli in Italiano )

Elizabeth Gilbert sul genio con sottotitoli in Italiano

Trascrizione integrale del testo
Sono una scrittrice. Scrivere libri è la mia professione ma è più di questo, ovviamente. E' anche l'amore ed il fascino della mia vita. E non mi aspetto che possa cambiare. Ma, detto questo, qualcosa di particolare è successo recentemente nella mia vita e nella mia carriera, che mi ha portato a ricalibrare l'intero rapporto con questo lavoro. La cosa particolare è che ho recentemente scritto questo libro, questa biografia chiamata "Mangia, Prega, Ama" la quale, diversamente dai miei precedenti libri, per qualche ragione uscì nel mondo e diventò un grande, sensazionale, bestseller interazionale. Ed il risultato è che ovunque vada ora, le persone mi trattano come se fossi condannata. Davvero -- condannata, condannata! Vengono da me ora tutti preoccupati e mi dicono: "Non hai paura di non riuscire più a fare di meglio? Non hai paura di continuare a scrivere per tutta la vita senza poter più essere in grado di creare un libro che possa importare a qualcuno?" che possa importare a qualcuno?"

urante, sapete. Ma potrebbe andare peggio, a parte quello mi ricordo che più di 20 anni fa, quando cominciai a dire alle persone -- ero un'adolescente -- che volevo essere una scrittrice. Andavo incontro alla stessa reazione basata dalla paura. E la gente mi diceva, "Non temi di non riuscire ad avere successo? Non hai paura che l'umiliazione del rifiuto ti uccida? Non hai paura di fare questo mestiere per tutta la vita senza che nulla ne venga mai fuori e di morire su un cumulo di sogni infranti con la bocca piena di amare ceneri di fallimento?" (Risate) Cose così, sapete.

La risposta -- la breve risposta a tutte queste domande è: "Si." Si,ho paura di tutte quelle cose. Ho sempre avuto paura. Ed ho anche paura di molte altre cose che la gente non potrebbe indovinare. Come l'alga e altre cose spaventose. Ma, per quanto riguarda lo scrivere quello che pensavo e mi chiedevo ultimamente è perchè? E' razionale? E' logico che chiunque debba aspettarsi di essere spaventato da un lavoro che si sente nato per fare. Ma cosa c'è di così particolare nelle imprese creative da renderci nervosi riguardo alla salute mentale altrui in un modo che altre carriere non fanno? Come mio padre, per esempio, lui era un ingegnere chimico e non ricordo di una sola volta nei suoi 40 anni di attività in cui gli fosse chiesto se avesse paura ad essere ingegnere capite? Non ci fu mai -- quel blocco dell'ingegnere John, come va? Non funzionava così, capite? Onestamente, gli ingegneri chimici come gruppo non hanno certamente, nei secoli, guadagnato la reputazione di essere alcolizzati maniaci depressivi. (Risate)

Noi scrittori, abbiamo abbastanza questa reputazione, e non solo scrittori ma creativi di ogni genere, abbiamo questa reputazione di essere enormemente instabili mentalmente. E non resta altro che guardare al triste conteggio dei morti delle magnifiche menti creative che, solo nel ventesimo secolo, morirono giovani e spesso per mano loro. E anche quelli che non si sono suicidati sembrano essere realmente disfatti dai loro doni. Norman Mailer, prima di morire, nell'ultima intervista disse: "Ogni mio libro mi ha ucciso un poco di più" Una straordinaria affermazione riguardo al lavoro della propria vita. Ma non battiamo ciglio quando lo sentiamo dire perché abbiamo sentito queste cose talmente a lungo che in qualche modo abbiamo completamente interiorizzato ed accettato la nozione che la creatività e la sofferenza siano in qualche modo legate e che l'arte, alla fine, condurrà sempre all'angoscia.

E la domanda che voglio porre a tutti qua oggi è: siete d'accordo con quest'idea? Vi va bene questa cosa -- perché anche guardandola da un centimetro di distanza a me non va bene per niente questa supposizione. Penso sia odiosa. E penso sia anche pericolosa e non voglio vederla perpetuata nel prossimo secolo. Penso sia meglio incoraggiare le nostre grandi menti creative a vivere.

E sicuramente so che, nel mio caso -- nella mia situazione -- sarebbe molto pericoloso cominciare a fuggire verso quel sentiero oscuro di supposizioni, sopratutto date le circostanze in cui sono nella mia carriera. Ovvero -- insomma guardate, sono piuttosto giovane, ho circa 40 anni. Ho ancora circa quattro decadi di lavoro in me. Ed è molto probabile che qualsiasi cosa scriverò d'ora in poi sarà giudicato dal mondo come il lavoro che uscì dopo lo spaventoso successo del mio ultimo libro. Sarò schietta, perché siamo tutti più o meno amici qui -- è probabile che il mio più grande successo sia alle mie spalle. Oh, Gesù, che pensiero! Sapete questo è il genere di pensiero che porta una persona a cominciare a bere gin alle nove di mattina ed io non voglio farlo. (Risate) Preferirei continuare a fare questo lavoro che amo.

Quindi, la domanda diventa, come? E quindi mi sembra, dopo molte riflessioni, che il modo di lavorare per continuare a scrivere sia quello di creare un costrutto psicologico protettivo, ok? Devo in qualche modo trovare una distanza di sicurezza tra me, che sto scrivendo, e la mia naturale ansia su quale reazione quello scritto potrà ottenere E, mentre cercavo per tutto l'anno scorso modelli su come farlo cominciai a guardare attraverso il tempo, cercando di trovare altre società per vedere se potessero avere delle idee migliori e più sane su come aiutare le persone creative a gestire gli inerenti rischi emotivi della creatività.

E quella ricerca mi ha portato all'antica Grecia e antica Roma. Seguitemi perchè gira in cerchio e poi torna indietro. Nell'antica Grecia e antica Roma -- le persone non sembravano credere che la creatività venisse dagli uomini, OK? Si pensava che la creatività fosse questo spirito guardiano divino e che venisse agli uomini da una qualche sorgente distante e sconosciuta, per ragioni distanti e sconosciute. I greci chiamavano questi divini spiriti guardiani della creatività "demoni". Socrate, meravigliosamente, credeva di avere un demone che elargiva saggezza da lontano. I Romani erano della stessa idea, ma chiamavano quella specie di spirito senza corpo un genio. Il che è grandioso, perché i Romani non pensavano davvero che un genio fosse qualcuno particolarmente intelligente. Credevano che un genio fosse questa specie di entità divina che si credeva vivesse letteralmente nei muri dello studio di un artista, un po' come l'elfo Dobby, e che venisse fuori ad assistere di nascosto il lavoro dell'artista e a modellare il risultato di quel lavoro.

Eccezionale --- ecco, quella è la distanza della quale parlo -- quel costrutto psicologico che ti protegge dai risultati del tuo lavoro. E tutti sapevano che era così che funzionava, giusto? Così gli artisti antichi erano protetti da certe cose, come per esempio il troppo narcisismo, no? Se il tuo lavoro era eccezionale non potevi prendertene tutto il merito, tutti sapevano che eri stato aiutato da questo genio incorporeo. Se il tuo lavoro falliva, non era tutta colpa tua, giusto? Tutti sapevano che era il tuo genio ad essere un incapace. Ed così le persone han concepito la creatività in Occidente per molto tempo.

Poi il Rinascimento arrivò e tutto cambiò, e nacque questa grande idea; mettiamo l'essere umano al centro dell'universo sopra tutti gli dei e i misteri e senza più lasciare spazio alle creature mitiche che scrivono dettate dalla divinità. Questo fu il principio dell'umanesimo razionale e le persone cominciarono a pensare che la creatività venisse completamente dall'idividuo. E per la prima volta nella storia, si cominciò a riferirsi a questo o quell'artista come ad un genio piuttosto che ad una persona con del genio.

E devo dirvelo, penso che fu un grosso errore. Penso che permettere a qualcuno, una semplice persona di credere di essere come un recipiente come la fonte, l'essenza e la sorgente di tutti i misteri divini, creativi, inconoscibili ed eterni sia una responsabilità un filo troppo grande da dare alla fragile psiche umana. E' come chiedere a qualcuno di ingoiare il sole. Deforma e distorce completamente l'ego e crea tutte queste ingestibili aspettative sulla performance. E penso sia stata questa pressione ad aver distrutto gli artisti nei passati 500 anni.

E, se questo è vero, e penso che lo sia, la domanda diventa, e ora? Possiamo farlo diversamente? Magari tornare ad una comprensione più antica della relazione tra umani e mistero creativo. O forse no. Forse non possiamo cancellare 500 anni di pensiero razionale in un discorso di 18 minuti. E probabilmente c'è gente tra il pubblico che solleverebbe legittimi sospetti scientifici sulla nozione di, insomma, fate che seguono la gente sfregando succo di fata sui loro progetti. Probabilmente non vi convincerò tutti su questa cosa.

Ma la domanda che vorrei porre è -- perché no? Perché non pensarla in questo modo? Perché ha più senso di ogni altra cosa che abbia mai sentito per spiegare l'esasperante imprevedibilità del processo creativo. Un processo che, come chiunque che abbia mai tentato di fare qualcosa -- quindi, fondamentalmente, tutti qui -- sa, non si comporta razionalmente. E, infatti, può a volte sembrare completamente paranormale.

Ho fatto questo incontro recentemente con la straordinaria poetessa Ruth Stone, che ha ora 90 anni, ma che è stata una poetessa per tutta la vita e mi disse che durante la sua infanzia nella rurale Virginia, lavorava fuori nei campi, e lo sentiva, dentro di se, quando una poesia le arrivava dal paesaggio. Mi disse che era come un fragoroso treno d'aria. E che arrivava rotolando verso di lei dal paesaggio. Lo sentiva arrivare, poiché faceva tremare la terra sotto i suoi piedi. Sapeva di avere una sola cosa da fare a quel punto ed era di, parole sue, "correre come una matta." E correva quindi verso casa e veniva inseguita da questa poesia, e non avrebbe dovuto far altro che prendere un pezzo di carta e una matita abbastanza in fretta da, mentre la trapassava, raccoglierla e afferrarla sulla pagina. Altre volte non riusciva ad essere abbastanza veloce, così correva e correva e correva senza riuscire ad arrivare in casa e la poesia le rotolava attraverso e lei la perdeva ed avrebbe continuato a rotolare attraverso il paesaggio, cercando, come disse lei "un altro poeta." Poi c'erano quelle volte -- questo pezzo non lo dimenticherò mai -- c'erano dei momenti in cui la stava quasi perdendo, ok? Quindi, stava correndo a casa e stava cercando della carta e la poesia le passava attraverso, e afferrava una matita proprio nel mentre che stava passando, e poi disse, che era come se si allungasse con l'altra mano e la acciuffava. Acciuffava la poesia dalla coda e la rimetteva nel suo corpo e la trascriveva sulla pagina. E in questi casi, la poesia si sarebbe presentata sulla pagina perfetta e intatta ma al contrario, dall'ultima parola alla prima. (Risate)

Così quando lo sentii pensai -- è pazzesco, è esattamente uguale al mio processo creativo. (Risate)

Non tutto il mio processo creativo -- non sono una conduttura! Sono un mulo, ed il mio modo di lavororare è; svegliarmi allo stesso orario ogni giorno e sudare e lavorare e passarci sopra goffamente. Ma persino io, nella mia testardaggine, ho strisciato contro quella cosa, a volte. E immagino che anche molti di voi l'han fatto. Sapete, anche se il lavoro e le idee mi venissero date da una certa fonte non potrei onestamente saperlo. E cos'è questa cosa? E come possiamo relazionarci ad essa in modo da non farci perdere la testa, ma, piuttosto, che ci faccia rimanere sani?

Per quanto mi riguarda, il migliore esempio contemporaneo che ho è il musicista Tom Waits, il quale ho intervistato diversi anni fa per un giornale. Stavamo parlando di questo, e sapete, Tom, per la maggiorparte della vita è stato l'incarnazione dell'artista tormentato contemporaneo, cercando di controllare, gestire, dominare queste specie di impulsi creativi totalmente interiorizzati.

Ma poi invecchiò, si calmò, e un giorno mentre stava guidando su un' autostrada a Los Angeles, cambiò tutto per lui. Stava andando veloce e tutto d'un tratto sente questo piccolo frammento di melodia, che arriva nella sua testa come fa l'ispirazione, elusiva e allettante, e la vuole, sapete, è meravigliosa, e la desidera, ma non sa come prenderla. Non ha un pezzo di carta, non ha una matita, non ha un registratore.

Così comincia a sentire questa specie di vecchia ansia crescere in lui tipo, "la sto per perdere, e rimarrò ossessionato da questa canzone persempre. Non sono abbastanza bravo e non posso farcela." E invece di andare nel panico, si fermò. Fermò l'intero processo mentale e fece qualcosa di completamente nuovo. Guardò semplicemente il cielo e disse, "Scusa, non vedi che sto guidando?" (Risate) "Ti sembra che possa scrivere una canzone ora? Se davvero vuoi esistere, torna in un momento più opportuno quando posso prendermi cura di te. Altrimenti, vai ad importunare qualcun'altro oggi. Vai a disturbare Leonard Cohen."

E il suo processo lavorativo cambiò dopo questo. Non il lavoro, il lavoro era ancora oscuro come sempre. Ma il processo, e la pesante ansia che lo attorniava era stata rilasciata quando prese il genio, il genio che fuori di lui causava nient'altro che problemi e lo liberò rimandandolo indietro da dove veniva, realizzando che non doveva essere una cosa interiorizzata e tormentata. ma bensì questa peculiare, meravigliosa bizzarra collaborazione una conversazione tra Tom e questa cosa strana ed esterna che però non era Tom.

Così quanto sentii quella storia cominciò a cambiare un po' anche il modo in cui lavoravo io e già mi salvò una volta. Questa idea, mi salvò quando stavo scrivendo "Mangia, Prega, Ama", e caddi in una di quelle cave della disperazione in cui cadiamo tutti quando stiamo lavorando su qualcosa e non ci riusciamo e si comincia a pensare che sarà un disastro, che quello sarà il peggior libro mai scritto. Non solo brutto, proprio il peggior libro scritto. E cominciai a pensare di gettare questo progetto. Ma poi mi ricordai di Tom che parlava all'aria e ci provai. Così alzai la mia faccia in su dal manoscritto e diressi i miei commenti ad un angolo vuoto della stanza. E dissi ad alta voci, "Senti, cosa, entrambi sappiamo che se questo libro non sarà brillante non sarà interamente colpa mia, no? Perché come vedi io ci sto mettendo tutto quello che ho, non ho più di questo. Quindi se vuoi che sia migliore, devi presentarti e fare la tua parte. Ok. Ma se non lo fai, sai cosa, non me ne frega niente. Continuerò a scrivere lo stesso perchè è il mio lavoro. E vorrei per favore che fosse registrato che io oggi mi sono presentata per fare la mia parte" (Risate)

Perché -- (Applausi) alla fine è così, OK -- secoli fa nei deserti dell'Africa del Nord la gente si radunava per delle danze al chiaro di luna, danze e musica sacra che andavano avanti per ore e ore fino all'alba. Ed erano sempre magnifiche, perché i ballerini erano professionisti ed erano fantastici. Ma ogni tanto, raramente, qualcosa succedeva, e uno di questi artisti diventava in realtà trascendente. E so che sapete di cosa parlo, perchè so che l'avete vista tutti, ad un certo punto, una performance così. Era come se il tempo si fermasse, e il ballerino camminasse attraverso una specie di portale e non stava facendo niente di diverso dal solito, come le 1000 notti prima, ma tutto si allineava. E all'improvviso non apparve solamente come un umano. Ma si accese dal didentro e da sotto illuminato nel fuoco della divinità.

E quando questo succedeva, ai tempi, le persone sapevano ciò che era, lo chiamavano col suo nome. Congiungevano le mani e cominciavano a cantare, "Allah, Allah,Allah, Dio Dio, Dio". Quello è Dio, sapete. Curiosa nota storica -- quando i Mori invasero il sud della Spagna, presero questa abitudine con loro e la pronuncia cambiò nei secoli da "Allah, Allah, Allah" a "Ole, ole, ole", che ancora potete sentire nelle corride o nel flamenco. In Spagna, quando un artista ha fatto qualcosa di impossibile e magico, "Allah, ole, ole, Allah, magnifico, bravo," incomprensibile, eccolo -- uno scorcio di Dio. Ed è grandioso perchè ne abbiamo bisogno.

Ma, il problema arriva il giorno dopo, per il ballerino stesso, quando si sveglia e scopre che sono le 11 del mattino di Martedì e lo scorcio di Dio non c'è più. E' semplicemente un mortale con gran male alle ginocchia, e forse non riuscirà mai più ad ascendere a quell'altezza. E forse nessuno canterà il nome di Dio ancora mentre gira, e cosa quindi deve fare col resto della sua vita? E' difficile. Questa è una delle riconciliazioni più dolorose da fare in una vita creativa. Ma forse non deve per forza essere così angosciante se riuscite a non credere, anzitutto, che gli aspetti più straordinari del vostro essere vengono da voi stessi. Ma credeste semplicemente che vi vengono dati in prestito da una inimmaginabile fonte di questa squisita parte della vostra vita che dovete poi passare a qualcun'altro quando avete finito. E, sapete, se la pensiamo in questo modo tutto cambia.

E così ho cominciato a pensarla, ed è sicuramente come l'ho pensata per diversi mesi durante la lavorazione del libro che pubblicherò presto, il pericoloso, spaventoso, attesissimo seguito del mio grandioso successo.

E quel che devo continuare a dirmi quando mi sento elettrizzata da questo è, non aver paura. Non scoraggiarti. Fa solo il tuo lavoro. Continua a presentarti per la tua parte, qualsiasi possa essere. Se il tuo lavoro è ballare, balla. Se il divino, assurdo genio a te assegnato decide di lasciar scorgere qualche tipo di meraviglia, per un solo momento attraverso i tuoi sforzi, allora "Ole!" Altrimenti, fai lo stesso la tua danza. E "Ole!" a te lo stesso. Io ci credo e credo si debba insegnarlo. "Ole!" a te lo stesso, anche solo per aver avuto amore umano e testardaggine tali tali da farti presentare continuamente.

Grazie.

Trovi tutti i link ai post "TED Talks" già pubblicati qui sotto :

Elizabeth Gilbert sul genio

Il Cervello in tempo reale: C.deCharms

Al Gore sulle recenti modificazioni climatiche

Matthieu Ricard e l'abitudine alla felicità

Hans Rosling: I dati cambiano la Mentalità

Rebecca Saxe: Come si forma il giudizio morale

Jill Bolte Taylor: Racconto di un Ictus in diretta

Pranav Mistry: Nuove Tecnologie Sesto-Senso

Ramachandran: I Neuroni plasmano la Civiltà

10° Hans Rosling: Ascesa Asiatica come e quando

11° Rob Hopkins: Verso un Mondo senza Petrolio

12° Jamie Oliver: Educazione al Cibo per i Bambini

13° Bertrand Piccard: Avventura a Energia Solare

14° Dan Barber: Mi sono innamorato di un pesce

15° Aimee Mullins: L'opportunità delle avversità

16° Dan Buettner: Come vivere fino a 100 anni

17° Eric Topol: Il futuro senza fili della Medicina

18° James Randi demolisce le Frodi Paranormali

19° Richard Sears: Pianificare la fine del petrolio

20° Si può "affamare" il cancro con la dieta ?

21° Helen Fisher: Perché amiamo e tradiamo

22° Tan Le: Cuffia per leggere le onde cerebrali

23° J.Assange: Il mondo ha bisogno di Wikileaks

24° Hans Rosling: Cresce la popolazione globale

25° Derek Sivers: Tenetevi per voi i vostri obiettivi

26° C. Anderson: I Video stimolano l'Innovazione

27° Stefano Mancuso: L'intelligenza delle piante

28° Steven Johnson: Da dove provengono le Idee

29° Brian Skerry: Splendore e Orrore degli Oceani

30° TED Talks - Kristina Gjerde: Leggi Acque Internazionali

31° Marcel Dicke: Mangiare insetti: perché no ?

32° Amber Case: Siamo diventati tutti dei Cyborg

33° Hanna Rosin: I dati sull'ascesa delle Donne

34° N. Hertz: Quando non dare ascolto agli esperti

35° Patricia Kuhl: il Genio linguistico dei Bambini

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17.09.09

  da Alex   , 489 parole  
Categorie: Video, Ricerca, Tecnologia

Visioni dal Futuro - 3 Video-documentari della BBC

In questi tre Video-documentari realizzati dalla BBC, il fisico teorico e futurista Michio Kaku esplora la scienza d'avanguardia di oggi, di domani, e oltre. Egli sostiene che l'umanità è ad un punto di svolta nella storia.

In questo secolo, ci accingiamo a compiere la transizione storica dall' Era della Scoperta all' Era della Maestria, un periodo di trasformazione in cui si passerà da "osservatori passivi della natura" a suoi "coreografi attivi", questo ci darà non solo grandi possibilità senza precedenti, ma anche grandissime responsabilità.

Nella prima parte, Visions of the Future – The Intelligence Revolution, Michio Kaku spiega come l'intelligenza artificiale rivoluzionerà le case, i luoghi di lavoro e gli stili di vita, affiancando alla realtà anche mondi virtuali così realistici da rivaleggiare col mondo fisico.

Robot con intelligenza umana potranno finalmente diventare realtà, e nella fase finale dell'era, saremo anche in grado di unire le nostre menti con l'intelligenza artificiale della macchina.

Come esempio del prossimo futuro, si puó vedere come un paziente gravemente depresso può essere trasformato in una persona felice con un semplice click, il tutto grazie all'interazione delle Neuroscienze con l'Intelligenza Artificiale.

Visions of the Future – The Intelligence Revolution :

The google video service is not available anymore.

Nella seconda parte, Visions of the Future – The Biotech Revolution, si parla degli sviluppi della Genetica e della Biotecnologia, che promettono nel prossimo futuro piú salute, longevità e prevenzione di molte malattie con lo screening del DNA, la terapia genica potrebbe curarne molte e, grazie a nuovi organi prodotti in laboratorio, il corpo umano potrà essere riparato facilmente come una macchina, con pezzi di ricambio facilmente disponibili . In ultima analisi, il processo di invecchiamento stesso potrebbe essere rallentato o addirittura bloccato.

Ma quali saranno le ripercussioni su chi siamo e come vivremo ? E con la padronanza del genoma umano, ci si prospetta un mondo diviso da apartheid genetico ?

Visions of the Future – The Biotech Revolution :

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La terza e ultima parte, Visions of the Future – The Quantum Revolution, tratta della rivoluzione Quantistica e di come potrebbe trasformare molte idee fantascientifiche in realtà, dai materiali con proprietà incredibili come l'invisibilità, a quelli con energie quantistiche illimitate, fino ad arrivare ai superconduttori a temperatura ambiente da utilizzare per l'ascensore spaziale di Arthur C. Clarke. Alcuni scienziati prevedono anche che nella seconda metà del secolo, saranno disponibili "fabbricatori personali" in grado di riorganizzare le molecole per produrre di tutto dal quasi nulla.

Ma come utilizzeremo la nostra padronanza della materia? Come la forza di Sansone per abbattere il tempio, o come la saggezza di Salomone per abbinarla alla nostra tecnologia ?

Visions of the Future – The Quantum Revolution :

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