Lo Tsunami o Maremoto è un moto ondoso del mare, originato da un terremoto sottomarino o da altri eventi che comportino uno spostamento del fondale marino.
Nel caso del recente evento in Giappone si é trattato in particolare di una alterazione del fondale oceanico nei dintorni della faglia, derivato dallo scorrimento della crosta oceanica in corrispondenza della frattura tra placche tettoniche.
Nel seguente video viene ben spiegato con una simulazione meccanica in laboratorio come e perché si crea l'onda anomala :
Lo spostamento d'acqua prodotto si propaga progressivamente in superficie creando onde superficiali molto lunghe, tipicamente di qualche centinaio di chilometri e quindi di lungo periodo, qualche decina di minuti in condizioni di mare aperto.
Per confronto le normali onde marine hanno lunghezze d'onda di pochi metri e un periodo di solo qualche secondo mentre le onde di tempesta hanno lunghezze al massimo 150 metri e periodo di una decina di secondi: la lunghezza, l'estensione e il periodo delle onde di un maremoto sono quindi molto superiori a quelle delle comuni onde marine, da cui il nome di onda lunga, mentre solo l'altezza dei due tipi di onda può essere paragonabile tra loro.
Inoltre nelle comuni onde marine solo il volume d'acqua degli strati superficiali dell'oceano è direttamente mossa dal vento, mentre nel maremoto il fenomeno dell'onda coinvolge l'intera colonna d'acqua, dal fondale alla superficie.
Nella seguente video-animazione viene commentata la propagazione del recente Tzunami nell'oceano Pacifico :
Le velocità di propagazione dell'onda anomala in alto oceano sono tipicamente elevate dell'ordine delle centinaia di chilometri orari raggiungendo anche i 500-1000km/h, con lunghezze d'onda di centinaia di chilometri ed altezze centimetriche poco osservabili se non con particolari e apposite strumentazioni.
Riguardo al bacino Mediterraneo e all'Italia, circa 8000 anni fa un maremoto devastò le coste della Sicilia orientale, l'Italia meridionale, l'Albania, la Grecia, il Nord Africa dalla Tunisia all'Egitto, spingendosi sino alle coste del vicino oriente dalla Palestina, alla Siria ed al Libano.
La causa fu lo sprofondamento in mare di una massa di 35 chilometri cubi di materiale, staccatosi dall'Etna, in seguito ad un sisma di eccezionale magnitudo. L'onda iniziale che si generò era alta più di 50 metri e raggiunse le propaggini estreme del Mediterraneo orientale in 3 o 4 ore, viaggiando alla velocità di diverse centinaia di chilometri orari.
In epoca abbastanza recente varie fonti riferiscono di un maremoto a seguito del Terremoto del Val di Noto, del 1693, quando una gigantesca ondata devastò le coste orientali della Sicilia dopo che il mare si era ritirato di centinaia di metri. In questo caso l'epicentro del sisma si ritiene fosse situato sotto il fondo del mare, una trentina di kilometri, al largo di Augusta.
Il terremoto di Messina del 1908 innescò un maremoto di impressionante violenza che si riversò sulle zone costiere di tutto lo Stretto di Messina con ondate devastanti stimate, a seconda delle località della costa orientale della Sicilia, da 6 m a 12 m di altezza. Lo tsunami in questo caso provocò migliaia di vittime, aggravando il bilancio dovuto al terremoto.
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