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TED Talks: La democrazia soffoca la crescita economica ?

17.09.11

  da Alex   , 2895 parole  
Categorie: Video, Ricerca

TED Talks: La democrazia soffoca la crescita economica ?

TED Talks: La democrazia soffoca la crescita economica ?

In questa interessantissima video-presentazione tenuta al recente TED, il noto economista e professore Yasheng Huang raffronta Cina e India, e si chiede quale sia stato il contributo dell'autoritarismo cinese alla sorprendente crescita economica, giungendo a una domanda importante :

E' la democrazia che rallenta la crescita dell'India ?

La risposta che dà ti potrebbe sorprendere.

TED Talks - Yasheng Huang: La democrazia soffoca la crescita economica ?
( con sottotitoli in Italiano )

Trascrizione integrale del testo

Il mio argomento è la crescita economica in Cina e in India. E la domanda che voglio approfondire con voi è se la democrazia abbia aiutato o ostacolato la crescita economica. Potreste obiettare che non è corretto, perché ho scelto due paesi per sostenere la tesi a sfavore della democrazia. Anzi, è proprio il contrario di quello che farò. Userò queste due nazioni per argomentare a favore della democrazia, anziché metterla in cattiva luce.

ima domanda è: perché la Cina è cresciuta tanto più velocemente dell'India. Negli ultimi 30 anni, in termini di crescita del PIL, la Cina è cresciuta il doppio dell'India. Negli ultimi 5 anni i due paesi hanno iniziato in qualche modo a convergere nella crescita economica. Ma se guardiamo gli ultimi 30 anni, la Cina ha indubbiamente ottenuto risultati molto migliori. Una risposta semplice è che la Cina ha Shanghai e l'India ha Mumbai. Guardate come si presenta Shanghai. Questa è la zona di Pudong. L'altra foto rappresenta la baraccopoli Dharavi di Mumbai, in India. Quello che traspare da queste due foto è che il governo cinese può imporre le proprie decisioni. Può pianificare i benefici a lungo termine per il paese, e nel far ciò può anche dare lo sfratto a milioni di cittadini -- si tratta solo di un problemino tecnico. In India, invece, questo non è possibile, perché bisogna ascoltare la gente. Si deve tenere in considerazione l'opinione pubblica. Anche il Primo Ministro Manmohan Singh è d'accordo. In un'intervista pubblicata sulle riviste finanziarie indiane ha dichiarato di voler fare di Mumbai una nuova Shanghai. Parliamo di un economista formato ad Oxford impregnato di valori umanistici, eppure è d'accordo con i ritmi pressanti di Shanghai.

Permettete che lo chiami il modello Shanghai della crescita economica, che enfatizza le seguenti caratteristiche alla base dell sviluppo economico: infrastrutture, aeroporti, autostrade, ponti, cose del genere. Ma per realizzarlo occorre un governo forte, perché non si possono rispettare i diritti della proprietà privata. Non potete farvi influenzare dall'opinione pubblica. Deve essere chiaro che il diritto di scelta è dello Stato, specialmente riguardo alla destinazione del territorio per poter costruire e mettere in funzione infrastrutture in modo rapido. L'implicazione di questo modello è che la democrazia è un ostacolo per la crescita economica, anziché un elemento di facilitazione. Ecco la domanda chiave. Quanto sono importanti le infrastrutture per la crescita economica? E' una questione cruciale. Se credete che le infrastrutture siano molto importanti per la crescita economica, allora mi direste che è necessario un governo forte che promuova la crescita. Se ritenete che le infrastrutture non siano così importanti come si crede, allora non metterete l'enfasi su un governo forte.

Per illustrare la questione userò due paesi. Per semplificare chiamerò il primo paese Nazione 1 e l'altro Nazione 2. La Nazione 1 ha un vantaggio sistematico sulla Nazione 2, le infrastrutture. La Nazione 1 ha più telefoni e un sistema ferroviario più esteso. Quindi se vi domandassi "Qual è la Cina e qual è l'India, e quale paese è cresciuto più in fretta?" se foste i sostenitori della politica delle infrastrutture mi direste: "La Nazione 1 deve essere la Cina. Devono essere riusciti meglio, in termini di crescita economica. E La Nazione 2 deve essere l'India."

In realtà il paese con il maggior numero di telefoni è l'Unione Sovietica, secondo i dati del 1989. Dopo aver fornito statistiche tanto impressionanti sui telefoni l'economia del paese collassò. Non è una cosa buona. Questa è una foto di Khrushchev. So che nel 1989 non era più a capo dell'Unione Sovietica, ma è la migliore foto che sia riuscito a trovare. (Risate) I telefoni, le infrastrutture non garantiscono la crescita economica. La Nazione 2, con meno telefoni, è la Cina. Dal 1989 il paese ha avuto una crescita a due cifre ogni anno per gli ultimi 20 anni. Se non aveste saputo altro sul Cina e l'Unione Sovietica oltre al fattore telefonia, non sareste stati in grado di azzeccare la previsione di crescita dei due decenni successivi.

La Nazione 1, con un sistema ferroviario più esteso, è in realtà l'India. E la Nazione 2 è la Cina. E' un dato che si conosce poco su questi due paesi. Sì, oggi la Cina ha un enorme vantaggio infrastrutturale sull'India. Ma per molti anni, fino al 1990, la Cina era in svantaggio, in termini di infrastrutture, rispetto all'India. Nei paesi in via di sviluppo il sistema di trasporto più diffuso sono i treni, e la Gran Bretagna ha costruito moltissime linee ferroviarie in India. L'india è la più piccola dei due paesi, eppure aveva una rete ferroviaria più estesa fino alla fine degli anni '90. Dunque, chiaramente, le infrastrutture non giustificano il fatto che la Cina avesse un miglior andamento negli anni '90 rispetto all'India.

In effetti, se diamo uno sguardo alle economie mondiali, l'evidenza dimostra che le infrastrutture sono piuttosto il risultato della crescita economica. L'economia cresce, il governo accumula maggiori risorse, e quindi può investire nelle infrastrutture -- e non sono le infrastrutture a facilitare la crescita economica. Questa è chiaramente la storia della crescita economica cinese. Permettetemi di considerare il problema in modo diretto. La democrazia fa male alla crescita economica? Adesso consideriamo due paesi, Nazione A e Nazione B. La Nazione A, nel 1990, ha un PIL pro capite di $300, mentre la Nazione B arriva a $460. Nel 2008 la Nazione A effettua il sorpasso, salendo a $700 pro capite, a fronte dei $650 dell'altra. Entrambi i paesi si trovano in Asia.

Se vi chiedessi: "Quali sono questi due paesi? E quale di essi è una democrazia?" mi rispondereste: "Beh, forse la Nazione A è la Cina e la Nazione B è l'India." E invece la Nazione A è la democratica India, mentre la Nazione B è il Pakistan -- il paese che da lungo tempo è governato da militari. E' molto abituale fare il confronto tra India e Cina. Perché le due nazioni hanno all'incirca lo stesso numero di abitanti. Ma un paragone più naturale dovrebbe avvenire tra India e Pakistan. I due paesi hanno caratteristiche geografiche simili. Hanno una storia complicata, ma che hanno condiviso. Da questo confronto emerge che la democrazia è stata la chiave della crescita economica.

Dunque perché gli economisti si innamorano dei governi autoritari? Un motivo è il modello dell'Est Asiatico. Nell'Asia Orientale ci sono state storie di successi economici come quelli della Corea, di Taiwan, di Hong Kong e Singapore. Alcune di queste economie sono state amministrate da governi autoritari negli anni '60, '70 e '80. Il problema di questa prospettiva è come chiedere a chi ha vinto alla lotteria: "Hai vinto alla lotteria?". Vi risponderà: "Sì, ho vinto alla lotteria." E poi traete la conclusione che le probabilità di vincere alla lotteria sono del 100%. La ragione è che non vai mai a chiedere ai perdenti, che hanno acquistato il biglietto anche loro ma che alla fine non hanno vinto niente.

Per ciascuno di questi governi autoritari di successo in Asia Orientale, ce n'è un altro che non ha avuto successo. La Corea del Sud ci è riuscita, la Corea del Nord no. A Taiwan è andata bene, ma non alla Cina di Mao. La Birmania non ha avuto fortuna. E nemmeno le Filippine. Se si considera l'evidenza statistica mondiale, non c'è un vero fattore a sostegno dell'idea che i governi autoritari hanno un vantaggio sistematico rispetto alle democrazie in termini di crescita economica. Dunque il modello dell'Asia Orientale ha un ascendente così diffuso a causa della scelta di una variabile dipendente -- qualcosa che diciamo ai nostri studenti di evitare.

E allora perché la Cina è cresciuta tanto più rapidamente? Vi parlerò della Rivoluzione Culturale, quando la Cina impazzì, e confronterò l'andamento di quel paese con l'India di Indira Gandhi. Qui la domanda è: qual è il paese che andava meglio, la Cina o l'India? La Cina era in piena Rivoluzione Culturale. Ma anche in quelle condizioni la Cina superava l'India in termini di crescita del PIL di circa il 2,2 % all'anno in quanto a PIL pro capite. Questo quando in Cina succedevano cose strane. Tutto il paese era ammattito. Allora vuol dire che il paese possedeva già qualche vantaggio in termini di crescita economica che gli faceva superare gli effetti negativi della Rivoluzione Culturale. Il vantaggio era costituito dal capitale umano -- nient'altro che capitale umano.

Questo è l'indicatore dello sviluppo mondiale dei primi anni '90. E questi sono i dati più recenti che sono riuscito a trovare. L'alfabetizzazione degli adulti in Cina è del 77%, rispetto al 48% dell'India. Il contrasto riguardo all'alfabetizzazione è particolarmente evidente tra le donne cinesi e quelle indiane. Non vi ho parlato della definizione di alfabetizzazione. In Cina equivale alla capacità di leggere e scrivere 1.500 caratteri cinesi. In India, invece, la definizione di alfabetizzazione è la capacità, e solamente quella, di scrivere il proprio nome nella propria madrelingua. Quindi il divario tra i due paesi in questo ambito è molto più sostanziale di quanto indichino i dati. Se consideriamo altre categorie di dati come l'Indice di Sviluppo Umano, questi dati che risalgono agli inizi degli anni '70 mostrano esattamente lo stesso contrasto. La Cina aveva un grande vantaggio in termini di capitale umano rispetto all'India.

Aspettativa di vita: nel 1965 la Cina aveva un grande vantaggio. In media, un Cinese nel 1965 aveva un'aspettativa di vita di 10 anni in più di un indiano. Quindi se aveste dovuto scegliere tra essere cinese o indiano, avreste voluto essere cinese per vivere 10 anni di più. Se aveste preso questa decisione nel 1965, l'altro lato della medaglia è che l'anno dopo ci sarebbe stata la Rivoluzione Culturale. Perciò occorre essere sempre cauti nel fare una scelta.

Se non aveste potuto scegliere la nazionalità, allora avreste voluto essere un uomo indiano. Perché, come uomo, ci sarebbero stati due anni in più di aspettativa di vita rispetto a una donna indiana. E' un fatto molto strano. E' molto raro tra le varie nazioni avere questo tipo di modello. Mostra la discriminazione e i pregiudizi della società indiana nei confronti delle donne. La buona notizia è che nel 2006 l'India è riuscita a colmare il divario tra uomini e donne riguardo all'aspettativa di vita. Oggi le donne indiane hanno perfino un margine superiore rispetto agli uomini. Dunque l'India sta tornando a una situazione di normalità. Ma deve fare ancora molti progressi riguardo alla parità tra sessi.

Queste sono due foto di fabbriche tessili nella Provincia di Guandong e di alcune in India. In Cina sono tutte donne. Dal 60 all'80% della forza lavoro cinese è rappresentato da donne nelle zone costiere del paese, mentre in India sono tutti uomini. Il Financial Times ha pubblicato questa foto di una fabbrica tessile indiana col titolo "L'India sta per superare la Cina nel tessile." Ma guardando queste due foto direi, no, non ci riuscirà ancora per un po'. Se date uno sguardo agli altri paesi dell'Asia Orientale, vedrete che le donne lì hanno un ruolo molto importante riguardo allo stimolo dell'economia -- riguardo alla creazione del miracolo manifatturiero del resto dell'Asia Orientale. L'India deve fare ancora molta strada per raggiungere la Cina.

Ma allora la questione è: che dire del sistema politico cinese? Parliamo di capitale umano, parliamo dell'istruzione e della sanità pubblica. E il sistema politico? Non è forse vero che un sistema monopartitico ha facilitato la crescita economica in Cina? Beh, la risposta ha diverse sfumature. Dipende dalla distinzione che si fa tra la statica del sistema politico e la dinamica del sistema politico. Staticamente, la Cina è un sistema a un partito, autoritario - non v'è dubbio. Dinamicamente, è cambiato negli anni, e ora è meno autoritario e più democratico. Quando si spiega il cambiamento - ad esempio, la crescita economica; la crescita economica ha le radici nel cambiamento - quando si spiega il cambiamento, ci si riferisce alle cose che sono cambiate per spiegarlo, piuttosto che alle cose che sono rimaste costanti. Talvolta un dato effetto può spiegare il cambiamento, ma solo in concomitanza con altre cose che cambiano.

In termini di cambiamento politico hanno introdotto le elezioni di villaggio. Hanno aumentato la sicurezza dei proprietari. E l'hanno aumentata grazie a contratti di affitto delle terre a lungo termine. Ci sono anche riforme finanziarie nella Cina rurale. E anche una rivoluzione dell'imprenditoria rurale. Per me la successione dei cambiamenti politici è troppo lenta, troppo graduale. Personalmente, credo che il paese dovrà affrontare alcune sfide sostanziali, proprio perché non ha fatto molti progressi nelle riforme politiche. Tuttavia, il sistema ha preso una direzione più liberale, più democratica.

Si può applicare la stessa prospettiva dinamica all'India. Infatti quando l'India stava crescendo a un ritmo di crescita Hindu - circa l'uno-due percento l'anno - si trovava in un periodo di minor democrazia. Indira Gandhi dichiarò lo stato di emergenza nel 1975. Il governo indiano possedeva ed operava tutte le emittenti televisive. Un fatto poco conosciuto sull'India degli anni '90 è che il paese non solo aveva intrapreso riforme economiche, ma anche politiche introducendo l'autoregolamentazione dei villaggi, la privatizzazione dei media, e introducendo la libertà di informazione. Dunque la prospettiva dinamica si adatta bene sia a Cina che India in termini di direzione.

Perché tanta gente pensa che l'India abbia ancora una crescita deficitaria? Un motivo è che si fa sempre il confronto con la Cina. Ma la Cina è una super star in quanto a crescita economica. Se giocate nell'NBA americano e siete sempre paragonati a Michael Jordan, non sembrerete un giocatore dalle grandi prestazioni. Ma non vuol dire che non giochiate bene a basket. I paragoni con gli esempi di eccellenza sono sbagliati. Infatti se si confronta l'India con un paese di sviluppo di livello medio, anche prima del recente periodo di accelerazione della crescita indiana - ora l'India sta crescendo dell'8-9% annuo - anche prima di questo periodo, l'India era al quarto posto in quanto a crescita economica tra le economie emergenti. Ed è un dato veramente notevole.

Pensiamo al futuro: il dragone contro l'elefante. Quale paese è in fase di massima crescita? La Cina, credo, ha ancora alcuni eccellenti parametri - principalmente il capitale umano, la sanità pubblica, il sentimento di eguaglianza che non si trova in India. Ma credo che anche l'India abbia questo impulso di crescita. I parametri fondamentali stanno migliorando. Il governo ha investito nell'istruzione di base, ha investito nella sanità pubblica. Credo che il governo debba fare di più, ma ad ogni modo la direzione in cui si sta muovendo è quella giusta. L'India ha le giuste condizioni istituzionali per la crescita economica, mentre la Cina sta ancora lottando con le riforme politiche.

Sono convinto che le riforme politiche siano doverose per la Cina per continuare a crescere. Ed è molto importante avere riforme politiche per poter condividere i benefici della crescita economica. Non so se questo accadrà o meno, ma sono ottimista. Spero, da qui a cinque anni, di poter riferire a TEDGlobal che le riforme politiche sono state realizzate in Cina.

Molte grazie.

(Applausi)

Trovi tutti i link ai post "TED Talks" già pubblicati qui sotto :

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Il Cervello in tempo reale: C.deCharms

Al Gore sulle recenti modificazioni climatiche

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